Il racconto di Arthur Schopenhauer su “il dilemma dei porcospini” rappresenta una metafora di alcune relazioni umane distruttive dove è impossibile separarsi  e, allo stesso tempo, poter vivere insieme.

Questo accade perché le esperienze dolorose del nostro passato si ripetono nella vita attuale riproponendo uno schema dannoso ma familiare, e per questo difficile da sradicare.

La storia narra di alcuni porcospini che per proteggersi dal freddo si strinsero vicini ma il dolore causato dagli aculei  li costrinse a prendere le distanze.

In una continua alternanza i porcospini continuarono così ad avvicinarsi e respingersi senza trovare una giusta distanza che permettesse loro di riscaldarsi senza farsi del male.

Così come i porcospini, alcune relazioni interpersonali infelici sono caratterizzate da questa lotta perenne tra il desiderio e la paura di amare per evitare di ferirsi.

Per tollerare il dolore, collegato al troppo coinvolgimento e il bisogno di fuggir via, e difendersi da una estrema sofferenza che potrebbe avvenire se ci affidassimo completamente all’altro, occorre conoscere meglio se stessi, la propria storia relazionale passata e comprendere quello che si ripete nel “qui e ora” al fine di scoprire quali sono i limiti che ci spingono a mettere in atto questa estenuante lotta tra bisogno di amore e difesa.

Il dilemma del porcospino rappresenta una metafora esemplare di quelle relazioni più difficili da svincolare e che, spesso, necessitano di raggiungere quel giusto equilibrio e quella sana distanza; al fine di gestire meglio il desiderio di vicinanza e la difesa collegata alla paura della sofferenza occorre che il cambiamento della persona avvenga da dentro per essere duraturo e stabile nel tempo.