Partiamo dal presupposto che il disturbo bipolare si può curare ma è fondamentale riconoscerlo fin da subito per procedere con un trattamento adeguato.

Il disturbo bipolare rientra nel grande capitolo dei disturbi dell’umore, caratterizzato da un insieme di sindromi all’interno delle quali la persona vive un’importante alterazione del tono dell’umore, che perdura nel tempo e interferisce con le normali funzioni sociali e lavorative.

Ha una origine biochimica oltre che psicosociale, caratterizzata da una importante base biologica spesso legata ai cambi di stagione, in genere nel periodo primaverile e in autunno. Si possono avere periodi di euforia o depressione.

Alcuni dei sintomi che si riscontrano più frequentemente sono: la carenza di sonno, l’irritabilità che può sfociare in litigiosità o aggressività, una eccessiva euforia che compromette la capacità di giudizio, ecc.

Spesso la persona non avverte il pericolo e si spinge oltre i limiti, mettendo la propria vita in pericolo. Nei casi più gravi la persona può arrivare a togliersi la vita.

Un’altra caratteristica è la non consapevolezza di avere questo disturbo poiché le fasi ipomaniacali e maniacali sono percepite come normali ed è per questo che è importante fare una buona psicoeducazione per informare anche i familiari riguardo ai sintomi, in modo da monitorare la situazione prima che evolva in senso negativo.

L’obiettivo è informare la persona per renderla consapevole dei sintomi iniziali prima che ci sia l’escalation del disturbo vero e proprio. A volte c’è un lasso di tempo di circa una settimana o due in cui i sintomi iniziano ad incrementare fino alla perdita del controllo.

Situazioni di stress possono influire sul disturbo poiché producono modificazioni a livello cerebrale di quei neurotrasmettitori che producono sostanze che regolano l’umore.

Gli eventi traumatici come ad esempio un lutto, la perdita di una persona cara, un cambiamento di lavoro, un trasloco, il pensionamento ecc. possono determinare emozioni come la tristezza. Ovviamente dopo eventi traumatici è fisiologico provare emozioni negative ma quello che fa la differenza è la durata del tempo, infatti se  la tristezza perdura può diventare patologica.

Cosa fare quando si pensa di avere un disturbo bipolare? Innanzitutto rivolgersi ad uno psichiatra in modo da avere un parere medico e successivamente affiancare una psicoterapia per approfondire le origini del malessere.

La psicofarmacologia e la psicoterapia potenziano insieme gli effetti positivi e permettono la remissione dei sintomi. Un altro aspetto importante è iniziare una buona psicoeducazione, come menzionato prima, per imparare a riconoscere i primi sintomi ed i cambiamenti del disturbo. L’obiettivo terapeutico è aiutare la persona a tornare a stare bene.