L’attuale situazione che tutti stiamo vivendo a causa dell’emergenza sanitaria di rilevanza internazionale, legata al nuovo Coronavirus SARS-COV-2,  obbliga i cittadini a rimanere nelle abitazioni, in modo coercitivo, al fine di contrastare la diffusione dell’iniziale epidemia, dichiarata da poche settimane pandemia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il coronavirus ha destabilizzato il nostro modo i vivere, facendoci comprendere come la caducità della vita possa diventare qualcosa di tangibile. Questa situazione pone tutti in uno stato generale di allerta, disagio e paura, dove l’ambiente risulta essere percepito come sicuro e costrittivo nelle proprie abitazioni oppure insicuro, pericoloso fuori dalla propria dimora.

E’ importante sottolineare che la paura, essendo una emozione primaria, è fondamentale per la nostra difesa e sopravvivenza: se non la provassimo non riusciremmo a metterci in salvo dai rischi. Infatti, una limitata dose di paura e allerta sono fondamentali per potersi attivare senza perdere la ragione e la lucidità. Osservando le indicazioni evidenziate dalle autorità sanitarie si evince la richiesta di un minino di attivazione da parte dei cittadini e, a tal proposito, occorre sottolineare come il limite fra una funzionale attivazione (stress positivo) e un eccesso di allerta con comportamenti poco lucidi e irrazionali (stress negativo ) possa diventare sottile.

Dopo un iniziale fase di incredulità, abbiamo vissuto quella della consapevolezza, del riconoscimento della realtà. Abbiamo riorganizzato la nostra vita in funzione alle procedure igieniche e alle norme disposte dalle Autorità, questo ci ha privato della nostra libertà e ha reso più fragili e vulnerabili le persone che già presentavano difficoltà.

Anche il lavoro di noi psicoterapeuti ha subito un “cambio di setting” necessario per far fronte al disagio creato dalla paura del contagio. Ci siamo attivati utilizzando le videochiamate (skype, zoom, whatsapp ecc.), grazie a questi strumenti è stato possibile rafforzare e stabilizzare situazioni ansiogene molto forti.

E’ importante non trascurare l’aspetto psicologico che può ostacolare, se non gestito, il processo della nuova riorganizzazione a seguito del coronavirus. Proprio in questa circostanza, è invece fondamentale far leva sulle risorse personali, cercando di mantenere uno stile di vita salutare che permetta di approcciare l’attuale situazione in modo costruttivo, accettando di fermarsi, di rimanere in attesa, pur riconoscendo l’impegno che tutto ciò richiede.

E’ fondamentale attingere dalle nostre risorse e creare dei piccoli obiettivi da raggiungere, per reagire in modo proattivo ad una fase di vita che, se non affrontata, potrebbe farci sentire impotenti e passivi.

Per gestire nel modo più proficuo questa situazione è importante seguire alcune indicazioni proposte dall’associazione EMDR Italia:

  • Mantenere delle routine (ad es. alzarsi alla stessa ora, lavarsi, fare piccoli lavoretti in casa ecc.). Continuare il lavoro e le proprie abitudini se possibile, rispettando sempre le indicazioni di sicurezza vigenti.

  • Fare attività fisica (balcone, giardinetto privato ecc.) che permette di scaricare le tensioni attraverso “il fare” e rendere migliore il riposo notturno

  • Dedicarsi alla lettura, alla pittura, alla cucina, alla scrittura ecc.in modo da attingere al nostro adattamento creativo

  • Non focalizzarsi troppo sulle notizie ( evitare di controllare ogni istante i telegiornali, le notizie dal web, la radio ecc.) tutto questo ci espone continuamente ad uno stato di allarme che non aiuta il nostro sistema immunitario ma bensì innalza i livelli di cortisolo a causa dell’elevato stress.

  • Utilizzare tecniche di rilassamento per facilitare la respirazione

  • Parlare con gli amici evitando i discorsi legati alle vittime e ai nuovi contagi

  • Privilegiare le fonti di informazioni dei canali ufficiali. Non esporsi a informazioni non adeguate e non qualificate incorrendo in fake news o notizie emozionalmente cariche di vissuti ma non basate su dati oggettivi. Scegliere 2 momenti al giorno per informarsi e il canale attraverso il quale si vuole farlo, evitando l’esposizione continua ai canali di informazione via web, radio e TV per non mantenere in stato perennemente eccitatorio il nostro sistema di allerta e paura. Per questo è preferibile scegliere uno o due momenti al giorno nei quali informarsi

  • Seguire i consigli sulle norme di igiene indicate dal Ministero della Salute

  • Riposarsi adeguatamente: attività rilassanti serali, meglio non vedere notiziari o speciali sul Coronavirus prima di addormentarsi per non scivolare nel sonno con emozioni negative e con senso di allerta

  • Mangiare nel modo più regolare possibile e bere acqua. Mangiare molta frutta, verdura e alimenti rafforzativi del sistema immunitario. Possiamo combattere attivamente il Coronavirus rendendo il nostro organismo più sano e forte

  • Parlare e passare del tempo con la famiglia e gli amici. Avere restrizioni di movimento non significa annullare la socializzazione. Utilizziamo videochiamate, skype, zoom e insegniamo ai più anziani come fare per non rimanere “isolati nell’isolamento”

  • Parlare dei problemi con qualcuno di cui ci si fida. Scegliere le persone con le quali avere un confronto empatico e costruttivo

  • Fare attività che aiutano a rilassarsi: yoga, training autogeno, meditazione, leggere, giardinaggio, ecc. Moltissimi video sono gratuiti e disponibili on line su tecniche di respirazione e rilassamento

  • Stacca la spina! Ricordati di parlare di altro, distrarsi e uscire dal loop di discorsi angoscianti e catastrofisti serve a rafforzarci

E’ importante attingere sempre dalle nostre risorse e nel caso in cui le difficoltà iniziali diventino troppo invalidanti sarà necessario rivolgersi ad uno psicologo per farsi aiutare a gestire al meglio la situazione di forte stress che si sta vivendo e poter sviluppare resilienza.