Uno dei test più completi nella valutazione psicodiagnostica è il test proiettivo di Rorschach, ideato nel 1921 dallo psichiatra svizzero Hermann Rorschach

Oggi viene utilizzato sia in ambito clinico che peritale per indagare la personalità. Questo reattivo è molto utile per la valutazione degli atteggiamenti genitoriali delle coppie coinvolte nei processi di separazione e di affidamento dei minori oppure per la valutazione del danno esistenziale, del mobbing, del cambio di sesso, del risarcimento danno ecc. In campo penale, è usato nella valutazione della capacità di intendere e di volere, nella valutazione dell’attendibilità alla testimonianza, nell’accertare la compatibilità con il regime carcerario ecc.

Attraverso questo test è possibile indagare diverse aree, soprattutto quella cognitiva, affettiva, dell’adattamento, la gestione degli impulsi, l’autocontollo, i meccanismi di difesa, l’esame di realtà ecc. Quindi permette di avere un quadro esaustivo della personalità in toto.

Per non invalidare il test occorre non essere a conoscenza della modalità di somministrazione e, soprattutto, non vedere le tavole prima della prova.

Lo psicodiagnosta, attraverso lo studio delle risposte date dall’esaminato dopo la somministrazione del test, potrà comprendere la modalità della persona di affrontare i problemi, la sua sfera cognitiva, i contenuti del pensiero e tanti altri aspetti importanti della sua personalità. Il test di Rorschach permette, inoltre, di evidenziare aspetti significativi della sfera emozionale, relazionale e dell’immagine di sé.

Grazie al suo uso è possibile fare diagnosi del funzionamento mentale della persona esaminata. Infatti, la raccolta dei dati permette di comprendere la forza dell’Io, l’esame di realtà e il tipo di difese utilizzate.

Insieme al colloquio clinico e ad una batteria di test è possibile avere un quadro completo della personalità, in modo da pianificare un adeguato piano di trattamento ed, ovviamente, redigere una prognosi generale e terapeutica. E non solo. Si è visto che attraverso il Rorschach è possibile monitorare e capire se la terapia farmacologica del paziente è efficace oppure no.

Inoltre la clinica ha evidenziato che somministrando il test prima e dopo (re-test) un percorso terapeutico la qualità della prestazione nella prova è nettamente migliore in quest’ultimo caso, rispetto all’inizio della terapia; in questo modo è possibile monitorare l’andamento del trattamento psicoterapeutico.

In base alle informazioni ricavate dal test di Rorschach è possibile, inoltre, fare una diagnosi differenziale tra nevrosi, disturbi della personalità, quadri psicotici e compromissione di natura organica. Grazie alle importanti informazioni che riusciamo a ricavare dal reattivo di Rorschach, ancora oggi questo test rappresenta un valido ed utile strumento per comprendere in modo esaustivo la personalità dell’esaminato.