L’attacco di panico è una reazione di ansia molto intesa che può portare a sintomi fisici come difficolta a respirare, tachicardia, tremore, tensione muscolare, sudorazione ecc.

La persona inizia ad avere paura di perdere il controllo, di impazzire, di stare male, fino al timore di avere un vero e proprio infarto.  

Cosa attiva l’attacco di panico? La componente fisiologica dell’ansia crea un attivazione di sintomi fisici (tachicardia, sudorazione ecc.) questi, a loro volta, determinano pensieri negativi, i quali interpretano i sintomi fisici come qualcosa di pericoloso o catastrofico, determinando in tal modo un aumento esponenziale dell’ansia. E così lo stress, la componente fisiologica e cognitiva dell’ansia interagiscono tra loro attivando intense risposte emotive. 

Cosa caratterizza il circolo vizioso del panico? Innanzitutto, uno  stimolo, interno o esterno, viene interpretato come una possibile minaccia per la persona che lo percepisce erroneamente in modo negativo.  

Il timore riferito è quello di sentirsi male. Questi pensieri negativi attivano la risposta fisiologica della paura sia a livello somatico sia a livello mentale incrementando sempre più la paura fino ad arrivare al disturbo di attacco di panico. 

Dunque, tutto parte da una errata interpretazione negativa che attiva una forte reazione di ansia che, a sua volta, riattiva i sintomi fisici creando un circolo vizioso sempre più invalidante.

Portando un esempio pratico, se una persona mentre fa attività fisica sente il proprio battitto accellerato questo cambiamento della frequenza cardiaca viene interpretato erroneamente come un fattore negativo fino ad innescare una forte preoccupazione, dato che  il cervello lo interpreta come se stesse avvenendo un attacco di cuore. Questo aumenta l’ansia che a sua volta aumenta la frequenza cardiaca, il messaggio che arriva al cervello è di pericolo. 

L’ansia è collegata a meccanismi di memoria e condizionamento per cui se la persona si trova a dover affrontare situazioni in cui precedentemente aveva sperimentato una crisi di ansia o attacco di panico, la stessa preoccupazione andrà a determinare sintomi fisici che attiveranno il circolo vizioso del panico. La persona può mostrare eccessiva preoccupazione per situazioni che implicano ad esempio lo stare con persone a cena fuori oppure quando devono dormire. 

Il circolo vizioso del panico che si crea metterà in atto risposte di fuga o evitamento che, piano piano, ridurranno la libertà e la qualità di vita. Gli attacchi di panico spesso vengono descritti come un’esperienza con una forte connotazione negativa, spesso improvvisa ed inaspettata, almeno durante la prima volta. 

L’obiettivo terapeutico è agire sul circolo vizioso del panico per comprendere i suoi effetti sul soma e sulla psiche.

Il trattamento prevede un percorso psicoterapeutico e, nei casi più invalidanti, l’utilizzo di psicofarmaci in grado di ridurre i sintomi e ristabilire l’equilibrio psicofisico. Inoltre, la mindfulness rappresenta un valido aiuto per raggiungere un maggior controllo su se stessi e ricreare uno stato di benessere.